Le parole rappresentano tante cose. Sono la sintesi delle cose del mondo, sono il mezzo attraverso cui conosciamo gli atri, sono il ponte che collega le sponde del tempo, il passato e il presente. E in mano ai drammaturghi sono materia prima attraverso cui dare forma a mondi in cui l’immaginazione racconta la realtà. E per Juan Mayorga, drammaturgo (oltre che matematico e filosofo) madrileno, le parole sono argilla con cui ha modellato il suo Golem, un testo «enigmatico e stratificato» per usare le parole del regista Jacopo Gassmann, che per la quarta volta affronta un’opera del drammaturgo spagnolo, tra i più interessanti della scena internazionale.
Un uomo è malato, di un male incurabile. Come ultima speranza la moglie lo affida a una segreta organizzazione che promette di curarlo, a patto che anche lei faccia la sua parte: imparare tre parole al giorno. Il rimedio per il male incurabile è nascosto nelle parole. Nella memoria delle parole.
In questo nostro mondo, stratificato come il testo che Mayorga ha affidato al disegno registico di Jacopo Gassmann, molte cose appaiono malate. Anche le parole, svuotate di senso, degenerate in populismi, intaccate da strane mode al servizio di trend-topic. Eppure, nelle parole sta il potere di guarigione. Le parole, proprio come il Golem, leggendario gigante, sono materia grezza, e, a seconda delle intenzioni possono sanare o distruggere.
- Se si tratta di parole non può essere pericoloso.
- Se si tratta di parole può essere molto pericoloso.
Su questa doppia verità, in un tempo dilatato o accelerato, si costruisce lo spettacolo in cui Elena Bucci, Monica Piseddu, Woody Neri incarnano relazioni dense, trasformando le parole in carne e corpo, restituendo uno sguardo molto critico e mai scontato sul nostro tempo.
Produzione
Fondazione Teatro di Roma, Sardegna Teatro, Teatro Stabile dell'Umbria
Traduzione
Pino Tierno
Regia
Jacopo Gassman
Interpreti
Elena Bucci, Monica Piseddu, Woody Neri
Disegno luci
Gianni Staropoli
Scene e costumi
Gregorio Zurla
Video
Lorenzo Letizia
Aiuto regia
Giulia Bartolini