Arriva in scena, in occasione della Giornata della Memoria, un testo apparentemente esile, di poche pagine. Eppure come pochi altri aguzzo, aspro, feroce. Caryll Churchill, autrice pienamente appartenente ai grandi nomi della drammaturgia internazionale, ha scritto questa folgorante opera di denuncia nel 2009, all’indomani della brutale operazione militare Piombo fuso, condotta dall’esercito israeliano a Gaza, che portò alla morte di oltre 1400 persone. Passati quasi venti anni nulla sembra essere cambiato.
Ecco allora la poetica e inesorabile narrazione di Sette bambine ebree, che ripercorre in sette quadri cento anni di storia. A partire proprio dalla terribile pagina della Shoah, racconta il regista Carlo Orlando, «nel testo rivive con sintesi folgorante tutta la tragedia del popolo ebraico, svelando però la deformazione della coscienza che ha portato le vittime a diventare carnefici, attuando un processo costante di mistificazione e rimozione che ha portato all’orribile tragedia che ancora oggi si svolge sotto i nostri occhi, in diretta televisiva o streaming: il genocidio del popolo palestinese. L’attualità diventa storia, la storia diventa un mito».
Un’opera potentissima, dunque, che evoca l’altezza della grande tragedia greca. Avvalendosi di un ottimo cast, sulle musiche eseguite dal vivo di Alessandra Ravizza e con le partiture coreografiche di Claudia Monti, e con la firma di Laura Benzi per scene e costumi, Carlo Orlando non ha voluto portare in scena dei “personaggi”: «il testo – spiega – è il canto di un coro, una famiglia che diventa clan e popolo e che si rivolge a una piccola bambina che non compare mai. Un coro che è specchio di una coscienza lacerata, dove voci violente e spietate si alternano a disperate grida d’aiuto. Un coro che è specchio della nostra coscienza, testimone di un orrore che è incapace di arrestare».
Produzione
Teatro Nazionale di Genova
Regia
Carlo Orlando
Interpreti
Eva Cambiale, Paolo Li Volsi, Carlo Orlando, Caterina Tieghi, Elisa Carucci, Pietro Desimio
Musiche eseguite dal vivo
Alessandra Ravizza
Partiture coreografiche
Claudia Monti
Scene e costumi
Laura Benzi
Aiuto regia
Milo Juno Prunotto