Festival dell’Eccellenza al Femminile XXI edizione
Il couscous è tradizionalmente un pasto che unisce: viene servito in un grande piatto centrale, da cui tutti prendono. Nello spettacolo di Paola Berselli e Stefano Pasquini si cucina davvero, e si afferra con le mani il cuore pulsante del lavoro dove, come nella tradizione “contadina” del Teatro delle Ariette, la quotidianità e la bellezza del gesto culinario diventano atto teatrale.
La vicenda narrata prende vita nell’estate del 1978: un diciassettenne bolognese va in Francia per amore. Accolto da una famiglia di esuli spagnoli – fuggiti dalla guerra d’indipendenza algerina – il ragazzo ascolta le loro memorie e quelle di altra gente. Per la prima volta assaggia il couscous, scopre quello straordinario romanzo che è Lo straniero di Albert Camus. E il suo sguardo sul mondo cambia per sempre: il racconto si dipana, così, attraverso mezzo secolo di storia mediterranea.
In questo vibrante spettacolo, la crescita del giovane protagonista va di pari passo alla narrazione di un’umanità schietta e sorprendente, di una civiltà in cambiamento: l’Italia degli anni di piombo, la Spagna post-franchista, l’Algeria coloniale e indipendente. Alternando corpo e memoria, stomaco e anima. Il couscous intanto cuoce sul palco, diventa simbolo di un’umanità che si confronta e si contamina: un’esperienza sensoriale completa. «In questo spettacolo – scrive Massimo Pasquini – si confondono il passato e il presente: il passato della storia che raccontiamo e il presente dello spettacolo che stiamo facendo. Perché il teatro si fa solo al presente e parla solo di oggi anche quando racconta storie di molti anni fa. Perché ieri e oggi sono la stessa cosa, perché il tempo non passa. Siamo noi che passiamo…».
Produzione
Teatro delle Ariette 2012
Regia
Stefano Pasquini
Interpreti
Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini